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(La Corona di un virus non Sconfiggera la Corona di Cristo... )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Cappella Virtuale subisce una rigorosa Riforma
(una revisione del contenuto, correzione dei testi).
Ma niente che impedisce di leggere.

sono i benvenuti.

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento generale eseguito su:

24/06/2020 A.D

 

 

 

CROCIFISSIONE

"Non piangere per me, madre,
Nella tomba sono ... "

I

Il fuoco nella volta celeste si diffonde.
Il coro degli arcangeli glorifica la grande fine.
Dice al Padre: "Perché mi hai abbandonato?"
E alla Madre: "Oh, non piangere per me ..."

II

Magdalena singhiozzò e lotta.
L'amato discepolo era pietrificato.
Dal punto di vista nessuno aveva l'audacia
Alla madre, chi ha tenuto la lingua.

(ANNA AKHMATOVA)

















 

 

"Alla fine, il Mio Cuore Immacolato trionferà!"
Salva Maria!

 

sosteniamo la comunione in bocca
 

 

 

Sosteniamo l'uso quotidiano di Batina e Habito, e non solo quando è richiesto.

 

 

"Militibus semper in armis"

(I guerrieri indossano sempre l'armatura.)






Madonna Addolorata, Madre della Chiesa Cattolica!
Fai quello che ti dice.

Giovanni 2: 5

"Dal Momento che non potrei essere Passionista per abitudine , sono Passionista del Cuore "
(Pierrot Lunaire)

 

 

 

 

 

Santa Gemma Galgani, prega per noi

cappella fondata su 27 febbraio 2016


 

 

 

 "Casa di preghiera per tutti i popoli."

 

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San Gabriele dell'Addolorata
San Gabriele dell'Addolorata


Gabriele dell'Addolorata, al secolo Francesco Possenti (Assisi, 1º marzo 1838 – Isola del Gran Sasso d'Italia, 27 febbraio 1862), è stato un religioso della Congregazione della Passione di Gesù Cristo. Proclamato santo nel 1920 da papa Benedetto XV, la sua memoria liturgica è celebrata il 27 febbraio. È patrono della regione Abruzzo, della Gioventù cattolica italiana e della Citta' di Civitanova Marche.
Indice


Biografia
Gli anni giovanili

Undicesimo di tredici figli, Francesco nacque ad Assisi, città di cui il padre Sante Possenti era governatore e che allora faceva parte dello Stato Pontificio, sotto Gregorio XVI prima, e Pio IX dopo. I genitori Sante Possenti ed Agnese Frisciotti si sposarono a Civitanova Marche, città natale di Agnese, nel Santuario di San Marone, il 13 maggio 1823.

All'età di quattro anni sua madre Agnese Frisciotti di Civitanova Marche morì, e la famiglia seguì i vari spostamenti che la professione paterna comportava. Questo fino a quando si stabilirono a Spoleto dove Francesco frequentò gli insegnamenti dei Fratelli delle scuole cristiane e dei Gesuiti[1]. Egli conduceva una vita normale per un ragazzo della sua età e della sua epoca. Era noto per la sua personalità affettuosa ed estroversa. Rischiò una volta la vita in un incidente di caccia. Come un qualunque giovane suo coetaneo Francesco attirava l'attenzione delle ragazze della città. Durante una malattia, ancora ragazzino, promise di diventare religioso se fosse guarito. Guarì due volte, ma egli procrastinò questo impegno. Francesco andava bene a scuola, nonostante un'infanzia in cui vide la morte di tre sorelle e soprattutto della madre.
Vocazione religiosa

« Voglio fare solo la volontà di Dio, non la mia. Possa essere sempre fatta l'adorabile, amabile, più perfetta volontà di Dio »
(San Gabriele dell'Addolorata)

Durante la processione dell'icona del duomo di Spoleto, il 22 agosto 1856, Francesco sentì una voce interiore (locuzione mariana) che lo invitava a lasciare la vita borghese per farsi religioso passionista. Nonostante le forti difficoltà presentategli dal padre, Sante Possenti, Francesco fu in grado di vincere tutti i suoi argomenti e di persuaderlo della natura genuina della sua vocazione religiosa.

Francesco prese i voti nella comunità passionista, assumendo il nome di 'Gabriele dell'Addolorata', che rifletteva la sua devozione - radicata in lui fin dall'infanzia, tra l'altro, da una statuetta della Pietà che la madre conservava in casa - per la Madonna Addolorata. Al termine del noviziato pronunciò il voto tipico dei passionisti: quello di diffondere la devozione al Cristo Crocifisso, in seguito emise anche quello di diffondere la devozione alla Vergine Addolorata. I suoi scritti (epistolario e pagine di spiritualità) riflettono questa sua stretta relazione con il Signore e la Vergine Maria. In particolare, nelle Risoluzioni descrive in dettaglio la via che seguì per raggiungere tale unità con la Passione di Cristo e i dolori di Maria, conseguendo così la perfezione secondo la regola passionista.

Il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata con il moderno edificio in primo piano e la chiesa antica sullo sfondo
L'urna con il resti di S. Gabriele nel moderno santuario

Gli ultimi anni

Trascorse sei anni nella congregazione passionista (1856-1862). Verso gli ultimi due anni, quando era già in comunità a Isola del Gran Sasso d'Italia presso il ritiro della Concezione (1859-1862), venne colpito dalla tubercolosi ossea, ma si sforzò sempre di seguire in tutto la vita regolare conventuale compatibilmente con la sua situazione di malattia. Fino a due mesi precedenti la morte poté seguire le celebrazioni liturgiche. Mantenne fino alla fine la sua abituale serenità di animo, al punto che gli altri confratelli erano desiderosi di passare del tempo al suo capezzale, oltre ai normali doveri di assistenza. Gabriele si rassegnò totalmente alla sua morte imminente. Prima che potesse venire ordinato sacerdote, per motivi di salute e per i motivi politici (l'Abruzzo era da poco passato dal regno delle Due Sicilie al regno d'Italia), Gabriele morì, all'età di soli 24 anni, nel suo monastero passionista, stringendo al petto un'immagine della Madonna Addolorata.[4]

Canonizzazione

Benedetto XV ha canonizzato Gabriele nel 1920 e Pio XI lo ha dichiarato patrono della gioventù cattolica. Nel 1959, Giovanni XXIII lo ha dichiarato patrono dell'Abruzzo, dove passò gli ultimi tre anni della sua vita.

Il culto

Ogni anno numerosi pellegrini si recano nel santuario di San Gabriele ad Isola del Gran Sasso per visitare la sua tomba e il convento dove visse gli ultimi anni, per accostarsi ai sacramenti della penitenza (confessione) e dell'eucaristia. Il culto di san Gabriele è diffuso soprattutto in Abruzzo, in Italia centrale, specialmente fra i giovani cattolici italiani, ed emigranti italiani ne hanno diffuso il culto anche negli Stati Uniti d'America, in America Centrale e Meridionale in Canada ed Australia. Il culto del santo viene spanto anche dalla Congregazione della passione di Gesù Cristo a cui appartenne Gabriele.

Numerose persone hanno riferito di miracoli ottenuti attraverso la sua intercessione e patrocinio. Santa Gemma Galgani sostenne che per intercessione di san Gabriele era guarita da una grave malattia. Con il suo esempio la santa lucchese definì meglio la sua vocazione passionista.

Un'altra testimonianza della mano miracolosa del giovane Santo proviene dal Veneto, ove vive la signora Albina Gomiero. Nipote di un ex-parroco Monsignore del trevigiano, narra che da piccola era ormai condannata a morire per una grave malattia. Fino alla notte in cui le apparve in sogno "quel giovanetto del quadro", come dichiarò allo zio prelato l'indomani mattina, riferendosi all'effigie di San Gabriele che il religioso teneva nel suo studio in canonica. Da allora la signora si reca ogni anno nel Santuario di Isola del Gran Sasso.

San Gabriele è molto venerato nella Regione Marche, in modo particolare nella province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno. Una devozione particolare è nella Val di Chienti a Morrovalle dove ha fatto il noviziato nel convento dei Padri Passionisti e a Civitanova Marche, città natale della mamma del Santo. Qui il 13 maggio 1823 nel santuario di San Marone si sposarono i suoi genitori Sante Possenti e Agnese Frisciotti. Il papà Sante amministrò per quattro anni questa città. Inoltre il giovane Gabriele soggiornò a Civitanova il 9 settembre 1856. A Lui è intitolata una parrocchia e la banda cittadina. San Gabriele dell' Addolorata è patrono della Citta' di Civitanova Marche assieme a San Marone Martire e Santa Maria Apparente

Ogni anno, quando mancano cento giorni all'inizio dell'esame di Stato delle scuole secondarie di secondo grado, migliaia di studenti dell'Abruzzo e delle Regioni vicine si recano al santuario per partecipare alla messa e pregare per il buon esito dell'esame. Dopo la liturgia, all'esterno avviene la benedizione delle penne, con cui i diplomandi affronteranno l'esame scritto di maturità. La giornata si conclude in festosa allegria e serenità. Si ricorda che non esistono fotografie di Gabriele: i ritratti sono tutti postumi e pochi realizzati da chi lo ricordava in vita.


il tuo coraggio


Nel 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo, una ventina di mercenari rinnegati, attaccati all'esercito di Garibaldi, apparvero in città per saccheggiare e terrorizzare i residenti. Il fratello Gabriel, con l'autorizzazione del rettore del seminario, camminava disarmato verso il centro della città per affrontare i terroristi. Uno dei mercenari, che stava per violentare una giovane donna, lo ridicolizzava per essere venuto da solo ad affrontarli.

Possenti, in una rapida manovra, prese la rivoltella dalla vita del mercenario e gli ordinò di liberare la donna. Mentre l'uomo obbediva, consegnò un altro soldato in avvicinamento e prese un'altra rivoltella. Quando videro cosa stava succedendo, gli altri mercenari vennero in difesa dei loro compagni per sottomettere il monaco impertinente.

In quel momento una piccola lucertola attraversò la strada tra Possenti e la truppa in avvicinamento. Quando per un breve istante l'animale si fermò, Possenti prese la mira e lo uccise con un solo colpo. Indicando ora i due revolver per i mercenari, Possenti ordinò a tutti di lasciar cadere le armi immediatamente. Prima della visualizzazione del mirino, i soldati obbedivano. Possenti inoltre ordinò loro di cancellare tutti gli incendi che avevano iniziato e di lasciare immediatamente la città.

Dopo il ritiro dei mercenari, i grati presero in braccio Possenti fino al seminario chiamandolo "Il Salvatore di Isola".

patrocinio

Per tutto questo, tiratori e possessori di armi di tutto il mondo stanno facendo una campagna per renderlo anche Patrono dei Armate cittadini. La campagna è guidata da John Snyder, un ex tiratore seminarista e americana che ha consegnato a Papa Giovanni Paolo II, il 2001/05/03, una medaglia di San Gabriele Possenti Society dove si vede di fronte a un'immagine del santo, un revolver e una salamandra circondato dalle parole: "San Gabriele dell'Addolorata protettore dei tiratori". Sul retro si vede un bersaglio stilizzato e le parole "Guida il nostro obiettivo di colpire il centro ci proteggono dal amore per i nemici, giustizia e libertà.". In una lettera datata 03.12.2001, il Segretario di Stato vaticano, monsignor Pedro Lopez Quintana ha scritto a John Snyder che "il Papa ha apprezzato il dono e sentimenti devoti che hanno motivato".

Nella sua lettera di accompagnamento della medaglia al Papa, Snyder dice che "la nostra devozione a S. Gabriele dell'Addolorata è perché il vostro esempio ci mostra il legame intimo e coerente tra il diritto alla vita, il diritto di auto-difesa, il diritto al possesso di mezzi di difesa e il diritto di armarsi per autodifesa ".

È evidente che non è stato l'episodio sopra che ha portato alla canonizzazione di San Gabriele Possenti, ma con il suo esempio, Possenti ha dimostrato che la santità non è antagonista ad altre virtù umane come il coraggio e la determinazione.